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al testo di Genoveffa Morganella
Donna Salice
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Traccerò crepe nei muri Fenderò la nebbia Squarcerò la notte Mi burlerò dell'Io e prenderò a pugni l'ego se necessario; scolpirò versi con i fulmini di Zeus, mi incarnerò in Medusa a pietrificare l'ipocrisia, spezzerò la guerra che maledice il sangue, risorgerò fenice dalle ceneri, ci sarò per te che sarai lì ad attendermi; amazzone della città perduta lì mi cercherai, onda genuflessa al suo mare e sempre ci sarà un raggio di sole ad irradiare la mia ombra lungo il cammino di velluto cremisi del mio, tuo peregrinare, sul crinale del suono bianco, lì mi troverai. Datemi un angolo di mare bagnato d'aurora e sarò felice!
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Arcangelo Galante
- 01/01/2018 10:11:00
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Non c’è che dire: proprio una bella poesia, nella quale, l’autrice, descrive tutta una serie di propositi, oltre a dare indicazioni precise per poterla, nuovamente, trovare, in quel luogo, dal quale tutto è cominciato. Molto graditi i riferimenti mitologici, nonché quel desiderio di risorgere dalle proprie ceneri, proprio come la fenice, in un angolo di mare, dove, la tranquillità e la felicità, sembrano essere a portata di mano. Testo che ho letto e riletto con attenzione, totalmente apprezzato.:-)
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Ivan Pozzoni
- 01/01/2018 03:27:00
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La tua modalità di scrittura mi incuriosisce
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